“…e per gioco e per amore continuiamo a fare quello che facciamo
ed a essere quello che siamo: Musicanti di Sicilia in terre lontane.”
L'8 luglio 2022 la band pubblica il nuovo singolo dal titolo Sugnu Latru, nato dalla collaborazione con gli artisti e cantanti Marco Corrao e Simona Sciacca. Il brano è prodotto dall'Associazione Culturale Il Tamburo in collaborazione con "Suoni Indelebili" nuova Etichetta discografica della band. Lo stesso giorno esce, sulle note dello stesso brano, il quinto videoclip ufficiale del gruppo. Il video è diretto da Giuseppe Consales e vede protagoniste Graziana Pagano e la giovane e attiva attrice e ballerina Federica Greco.
Il 21 marzo 2021 esce il nuovo Album: Non chiamateci folksinger. La rivoluzione musicale della band iniziata anni or sono, continua e si rivela ancor più palesemente all'interno di questo album; una ribellione adesso manifesta, una sommossa disciplinata contro ogni qualsivoglia classificazione artistica o musicale. Un disco a metà strada tra un "the best of" e una raccolta di inediti raffinati e ricercati; il risultato è un folk leggero che sconfina nel blues, nel cantautorato più celebrato in Italia, nel country americano, nel pop estero e in molte altre espressioni musicali apparentemente lontane dal folk tradizionale siciliano. Il disco prodotto dall'Associazione Culturale Il Tamburo è preceduto dall'uscita del quarto videoclip ufficiale del brano più rappresentativo della band: Quannu viru a tia. Il video è stato realizzato con la tecnica della Sand Art dall'artista laziale Gabriella Compagnone.
Nel 2020 a causa della Pandemia saltano i tour negli Stati Uniti e in Spagna e molti altri concerti in giro per l'Italia. La band non si da per vinta ma ne approfitta per realizzare un lavoro discografico contenete alcuni dei brani più conosciuti della band registrati nella formazione in sestetto e alcuni nuovi singoli che ben rappresentano il nuovo genere musicale caratteristico de i Beddi: il Sicily Unconventional Folk.
Il 28 Novembre inizia la Campagna di Crowfunding sulla piattaforma Produzioni dal basso che coinvolgerà tutti i sostenitore della band nella produzione esecutiva di questo ultimo lavoro discografico: Non chiamateci Folksinger.
Nel 2019 esce il nuovo singolo: Ciuri d'amuri. Il video realizzato mediante campagna di crowdfunding sulla piattaforma Musicriser è diretto da Giuseppe Consales e proditto dall'Associazione Culturale Il Tamburo di Aci. Con la particolare modalità con cui è stato girata, quest'opera intende valorizzare alcuni dei borghi marinari e montani più belli del versante ionico della Sicilia.
Il 2018 parte alla grande, il gruppo si esibisce a Palermo all'interno del Sicily Folk Fest suonando insieme ad Alfio Antico e Rita Botto, due tra i più importanti esponenti del folk isolano.
2018 è anche l'anno dei grandi palchi, al Raizes Fest di Catania il gruppo condivide il palco con Il Canzoniere Grecanico Salentino; al Carnevale di Castrovillari (CS) suona insieme alla Calabria Orchestra; all'Ancapemu Festival di Annà Melito Porto Salvo (RC) condivide il palco con Ciccio Nucera Band e i Terramares; al Tambureddhu Folk Festival di Torrepaduli (LE) condivide il palco con gli Officina Zoè, Modena City Ramblers, Alla Bua, Paranza dell'Agro; Al Romolo Folk Fest di Santa Teresa di Riva (ME) condivide il palco con Li Ucci Orchestra; al Tarantafest a Budapest e Zafferana Etnea (CT) condivide il palco con Francesca Incudine, Roberta Gulisano e Valentina Balistreri.
Dall'incontro con Valentina Balistreri e Simona Sciacca nascono due importanti progetti artistici, "Balistreri e Compagnia Beddi" e la "Sicily Folk Orchestra". Il primo progetto è incentrato sulla storia artistica di Rosa Balistreri e sulle musiche di Sicilia tra tradizione e modernità, accompagnati dalla voce profonda di Valentina Balistreri che porta di Rosa il cognome ma, soprattutto, nel suo corredo genetico il DNA. Il secondo progetto è una speciale "Orchestra popolare di musica tradizionale" che ha come focus la Sicilia, i suoi ritmi e i suoi canti più conosciuti nel mondo. La Sicily Folk Orchestra annovera tra le voci principali proprio quella possente e affabile di Simona Sciacca.
Nello stesso anno il gruppo riceve un importante riconoscimento alla carriera, il Premio Nazionale Itinerante ad Honorem, conferito dall'A.I.O.S. A.C. PRODUZIONI, per aver dimostrato la capacità di creare uno stile musicale davvero originale e per aver esportato in tutto il mondo la musica siciliana.
L'11 Gennaio 2017 esce il secondo videoclip ufficiale del gruppo, compiuto con la collaborazione della compagnia Sikilia di Santa Teresa di Riva, L'armata dei pupi siciliani. Il brano, considerato il singolo dell'ultimo lavoro discografico, è stato arrangiato da Santi Pulvirenti (già chitarrista e arrangiatore di Carmen Consoli ed autore di colonne sonore per film). Il videoclip è realizzato all'interno del Teatro Val D'Agrò, in Sicilia, dal regista Andrea Coppola coadiuvato da due eccezionali strutture, Zoom Filmmakers e VIU' arti visive, e prodotto dall’Associazione Culturale il Tamburo di Aci. Il video è una naturale continuazione del primo, i Pupi siciliani si umanizzano e continuano a combattere la loro personale battaglia in favore dell'Arte e della Cultura. Protagonisti del video, insieme ai Beddi musicanti di Sicilia, i ragazzi della la compagnia Sikilia, i Pupi siciliani sono del grande costruttore di Paternò Rabuazzo e le marionette di Ezio Scandurra.
Il 2016 è l'anno della seconda "Rivoluzione"; dopo due anni di fatiche in sala prove e in sala di registrazione, vede l'alba l'ultimo innovativo lavoro discografico: Della rivoluzione... e di altri folklorismi. Nasce col disco un suono nuovo, un genere musicale completamente rinnovato il Siciliy Unconventional Folk; il folk già degenere e destrutturato de i Beddi musicanti di Sicilia viene ulteriormente contaminato sia con musiche di altre regioni del mondo, sia con generi moderni come Pop, Rock, Blues, Country, Surf, Musica Barocca, Jazz e non solo. Il Disco vanta anche numerosi ospiti del calibro di Santi Pulvirenti, Rita Botto, Totò Nocera, Daniele Zappalà, Antonio Putzu, Fratelli Navarria, Carmelo Trimarchi, Mario Gulisano. Il disco è prodotto dall'Associazione Culturale Il Tamburo di Aci con il sostegno dell'Associazione Darshan e di NuevArte Studio Recording di Carlo Longo. Carlo Longo, Leonardo Bruno, Angelo Zizza e Giorgio Intelisano curano, in situazioni e contesti diversi, il suono del gruppo. La grafica e la copertina del disco è stata curata da Giampaolo Nunzio, partendo dall'opera scultorea realizzata per i Beddi musicanti di Sicilia dall'artista acese, Dinò Calì.
Nel 2015 nasce un progetto completamente innovativo che ha per ospite il grandissimo Alfio Antico: Arrusvigghiti Sud. Questa nuova produzione vede il suo debutto alla "Festa della Primavera - il gusto della tradizione" di Santa Teresa di Riva, il 22 Marzo. Durante i loro concerti i Beddi musicanti di Sicilia, spesso incrociano altri artisti che, con le loro forme d'arte, arricchiscono e impreziosiscono lo spettacolo; il Teatro delle marionette di Ezio Scandurra è uno di questi. Ezio con le sue geniali marionette, specchiate negli occhi dei bimbi che lo osservano incantati, mostra il lato fantastico della rappresentazione. La Compagnia di danza contemporanea di Laura Licciardello, quando è presente sulla scena, raffigura il legame che i protagonisti sentono con la terra, sia quella che è "Madre" si quella che è "Humus".
Nel 2014 il gruppo riceve due importanti riconoscimenti: il 13 settembre, a Fiumefreddo di Sicilia, il premio Cruijllas, conferito dall'Associazione culturale Sikania che ha scelto i Beddi per rappresentare la Sicilia nel mondo; il 21 dicembre, a Siracusa, l’Associazione Siciliana di Musica Popolare “Cori di Val d’Anapo” attribuisce il premio Corrado Maranci, per l’attività svolta con prestigio in ambito nazionale e internazionale.
Nello stesso anno un'altra band, i Suddanza, propongono un'altra versione calabrese del brano Quannu viru a tia, lo incidono e lo includono all'interno del loro primo lavoro discografico, Rosa Dorata.
Nel 2013 la band si reca in Danimarca per rappresentare l'Italia in uno dei più importanti folk festival della Nazione, l'Halkaer festival. Parte un nuovo tour: "L'armata dei pupi Siciliani.
Nel 2013 lo show si sdoppia, oltre allo spettacolo di folk contaminato "L'armata dei pupi Siciliani" (appena citato) i quattro musicisti storici de i Beddi musicanti di Sicilia portano in scena lo spettacolo folk revival: "Di folk in folk".
Il 2012 è l’anno di un nuovo rinnovo, con l’aiuto di due nuovi eclettici musicisti (Alessio Carastro e Francesco Frudà) il gruppo crea un suono ancora più vicino a quel filone del folk da molti definito, “World music”. Nello stesso anno esce il secondo lavoro discografico dedicato al Natale siciliano: "E falla bedda la ninnaredda", testimonianza del legame emotivo che la band ha con le tradizioni natalizie siciliane. La grafica e la copertina del disco è stata curata da Giampaolo Nunzio, partendo dall'opera realizzata per i Beddi musicanti di Sicilia dalla pittrice brasiliana, Sandra Chinelate. L'opera è una tela (2m x 1,5m) che riprende lo stile dei quadri dei vecchi cantastorie.
Sempre nel 2012, una band calabrese, i Karadros, ripropongono in versione riadattata il brano Quannu viru a tia (Quandu vju a tia), lo incidono e lo includono all'interno del loro primo lavoro discografico, dal titolo omonimo.
Nel 2011 il gruppo svolge un’intensa attività concertistica e partecipa a numerosi festival internazionali di musica etnica. Nel 2011 Giorgio maltese entra a far parte della band ma lascerà il gruppo l'anno dopo per motivi di studio. Nel 2011 al nome I BEDDI si aggiunge l'appellativo "musicanti di Sicilia".
Il 27 maggio 2010, con il brano Tarantella blues, i Beddi vincono l’11a edizione del Festival Della Nuova Canzone Siciliana – Premio Trinacria - organizzato dallo staff di Antenna Sicilia. Con i Beddi sul palco ci sono Daniele Zappalà alla tromba, Enrico Grassi Bertazzi ai tamburi africani e Giorgio maltese al maranzano.
Tarantella Blues è il pezzo centrale del nuovo CD dal titolo misterioso: SICILIAZERO, che la band ha presentato in anteprima il 9 luglio 2010 in Malesia al Rainforest World Music Festival. Il disco, contiene 12 brani in lingua siciliana e italiana, ed è stato realizzato grazie alle preziose collaborazioni di: Daniele Zappalà, Costanza Paternò, Pippo Grillo, Maria Novella Novelli, Santi Pulvirenti, Ketty Teriaca, Salverico Cutuli, Carmelo Siciliano, Giuseppe Severini, Giorgio Maltese, Giuseppe Trovato, Joe Pedros, Francesco Bazzano. La grafica e la copertina del disco è stata curata da Giuseppe Lombardo partendo dall'opera realizzata per i Beddi da Luca Scandura, in arte Calusca (Interno con plettro, tamburo, tabbuto. Stanza meridiano Lecci. Tecnica mista su pelle di capra. Diametro 38 cm).
Sempre nel 2010 la compagnia realizza un progetto dalla forte valenza culturale, un videoclip in lingua siciliana di un brano appartenente al secondo lavoro discografico. Il brano, dal nome A la fera di li paroli, fa parte del viaggio nel tempo che Siciliazero si propone; viaggio alla ricerca dei ritmi, delle sonorità, dei caratteri stilistici e delle peculiarità interpretative del canto di tradizione orale. Il videoclip è realizzato interamente in Sicilia dal regista Gian Maria Musarra, noto per aver lavorato in altri importanti progetti, e prodotto dalla Alta Quota Produzioni di Palermo in collaborazione con l’Associazione Culturale il Tamburo di Aci. Protagonisti del video sono gli alter ego dei quattro musicanti di Sicilia sempre presenti sul palco: Davide, Mimì, Giampaolo e Pier Paolo; quattro marionette realizzate dall'acese Ezio Scandurra; quattro pupi siciliani armati soltanto di strumenti musicali.
Il 2009 è l’anno che consacra la band. Ppi jocu e pp’amuri tour continua con decine di concerti; i brani del primo lavoro discografico vengono scelti per rappresentare la Sicilia nelle situazioni più diverse. Alla fiera del Sud diventa la sigla televisiva di Scrusciu, un programma di informazione in onda tutti i giorni su Sestarete; Quannu viru a tia diventa la sigla della IV edizione di Teatrì in città, festival di teatro e musica che si svolge nella splendida Caltagirone; Tulì Tulì viene inserita nella compilation “SICILIAE - Antologia della Musica Siciliana”.
Il 2008 è l’anno della svolta, i fondatori del progetto si separano e il gruppo si ritrova ad affrontare una rivoluzione che sa di rinascita. Davide Urso in arte Tamburo di Aci prende le redini del progetto e sceglie il giovane Mimì Sterrantino come “frontman” del gruppo e il poliedrico musicista Giampaolo Nunzio come nuovo solista. Le scelte risultano essere eccezionalmente azzeccate, come la storia conferma. Pochi mesi dopo entra a far parte de i Beddi il maestro contrabbassista Pier Paolo Alberghini. La rivoluzione è completa. “L’orientamento della compagnia è quello di riproporre e innovare la musica siciliana cercando di renderla attuale, muovendosi tra sonorità antiche e melodie moderne, per gioco e per amore della loro terra d’origine: la Sicilia.“ Queste le parole dell’attuale coordinatore del gruppo alla presentazione ufficiale del primo lavoro discografico nella nuova formazione: “Ppi jocu e pp’amuri”, avvenuta nell’estate del 2008. Il disco, contiene 13 brani in lingua siciliana, ed è stato realizzato grazie alle preziose collaborazioni di: Mario Incudine, che ha arrangiato il brano fulcro del disco (Quannu viru a tia), Antonio Vasta, Antonio Putzu, Matilde Politi, Carmelo Salemi, Giorgio Rizzo, Peppe Lo Iacono, Luca Recupero, Franco Barbanera, Giuseppe Lombardo, Simona di Gregorio, Giuseppe Trovato, Carmelo Siciliano, Daniele Zappala' ed il giovane suonatore di marranzano, Giorgio Maltese. Questi ultimi tre grandi artisti saranno protagonisti, insieme a i Beddi, in vari spettacoli dal vivo, ospiti d'eccezione chiamati di volta in volta per arricchire le sonorità del gruppo. Il disco, inoltre, contiene delle illustrazioni (Inchiostri su carta, dimensioni reali cm 25x35) realizzate da Luca Scandura in arte Calusca, giovane ma già affermato pittore acese; tra queste opere una è stata scelta come copertina del CD.
Dopo due anni di rodaggio oscuro e prezioso in concerti in giro per la Sicilia, nel 2007 i Beddi sono pronti per affrontare palcoscenici più importanti lontano dalla loro meravigliosa isola. Dal 2007 ad oggi infatti la band ha toccato le terre di: Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Piemonte, Austria, Belgio, Olanda, Spagna, Tunisia, Malta, Malesia, Danimarca. Nel 2007 i Beddi partecipano alla realizzazione della colonna sonora di un DVD-documentario sulla Sicilia che titola: Barocco e Mascheroni – viaggio per immagini nella Sicilia barocca.
Nel 2006 esce il primo vero lavoro discografico, Dedicato a Rosa Balistreri – canti e cunti del Natale siciliano, realizzato in collaborazione con l’Associazione culturale Darshan di Catania. Dedicato a Rosa Balistreri è un omaggio a questa grande Cantante siciliana, al suo modo di raccontare, al suo essere Siciliana.
Il gruppo nasce nel lontano 2005 dall’idea di due giovani musicisti siciliani Davide Urso e Simona Di Gregorio, con lo scopo di riproporre la musica siciliana tradizionale e di ricerca. Da quel momento in poi il gruppo si è trasformato, evoluto, plasmato, affinato ed è cresciuto, sia nel numero dei componenti, sia nella qualità delle proposte musicali eseguite nei concerti dal vivo, sia nella serietà della ricerca musicologica proposta, oggi, manifestazione evidente dei lavori discografici incisi.
LA BAND 2023
voce recitante, tamburi a cornice, mandolino, marranzano
voce, organetto, zampogna, friscalettu, flauto traverso, Bouzouki, marranzano
Ottavio Leo
basso elettrico
Nhoa Tecla (Noemi Carpinato)
contrabbasso, basso elettrico